L’attenzione nei confronti del mercato della moda non è mai stata così alta: il fatturato per il settore
fashion nel 2021, solo in Italia, ammonta a circa 60 mld di euro con un aumento previsto del 3,9% ogni
anno fino al 2025, per un totale di 64 miliardi di dollari in cinque anni. A livello mondiale, infatti, il settore
retail – principale target del progetto 1000LANDS – è attualmente valutato intorno ai 300 mld di dollari
(quasi 274 mld, che dovrebbero salire a oltre 360 mld, quasi 329 mld di euro) entro il 2025.
Queste le previsioni di Kantar per il futuro dell’industria, che per stilare il suo report ha preso in
considerazione oltre 1.500 tra i più grandi distributori di abbigliamento a livello mondiale.
Le stime degli analisti dell’Altagamma Consensus vedono per il 2021 un incremento dei consumi dei
Personal Luxury Goods del +18%. L’EBITDA tocca il +30% trainato dai consumi domestici, in particolare
quelli cinesi e americani, e dall’esplosione delle vendite online, la cui quota sul totale passa dal 23% al 30%.
Per comprendere le possibilità di sviluppo del progetto 1000LANDS, va sottolineato che – contrariamente a
quanto si può pensare – il Retail fisico mantiene le sue posizioni. Migliori le performance dei marchi che,
per dimensione e capacità finanziaria, hanno potuto investire sulla digitalizzazione così come su un
maggiore controllo del pricing, in un ecosistema distributivo fluido e in continua evoluzione. Abbigliamento
e pelletteria sono tra le categorie che hanno ottenuto il maggiore rimbalzo, passando rispettivamente da
un +14% previsto per il 2021 nel precedente consensus, all’attuale +19% e dal +16% al +22% nell’update.
Anche calzature e gioielleria che avevano risentito pesantemente della pandemia, vivono gli effetti del
revenge spending. Le prime passano dal +14% di novembre al +18% di oggi e la seconda dal +13% al +18%.
A favorire questo incremento è anche la crescente dimestichezza con il concetto di second-hand: un ramo
della moda che, nel 2024, raggiungerà i 40 miliardi di euro. Più che un ramo, un vero e proprio mondo a
sé, che affascina un pubblico estremamente trasversale e che si allinea alle macro-tendenze quali
sostenibilità e ricerca di unicità. In Italia il second hand del settore fashion è superato solo da quello dei
libri.
I due anni di pandemia hanno certamente rivoluzionato il panorama del Retail: lo shopping online è passato
da alternativa a necessità, anche per tanti consumatori che fino ad allora erano restii agli acquisti sul web.
Inoltre, il 54% degli italiani compra da smartphone (sarà il 59% nel 2025), che è ormai diventato il primo
canale di acquisto dell’e-commerce B2C per via dell’esperienza semplice e veloce e della possibilità di
accesso continuo. Tra le categorie di prodotto più rilevanti nelle vendite online si trovano i capi di vestiario
(capi di abbigliamento in genere), scarpe (eleganti e sportive) e gli accessori come gioielli, borse e piccola
pelletteria.
Ma il web e le grandi piattaforme non costituiscono agli occhi del consumatore finale un’opzione all’altezza
dell’esperienza presso il negozio tradizionale. Non oggi, non nel prossimo futuro: nel 2025 le vendite online
rappresenteranno soltanto un terzo del fatturato. Altre stime indicano oggi un valore del fatturato del 20%
circa del canale online, in crescita al 27% nel 2025. Le ragioni? Una fiducia ancora troppo flebile nei
confronti del web, tutt’oggi carente delle informazioni necessarie all’utente medio e un’esperienza
dell’acquisto online ancora troppo asettica, estranea all’approccio altamente sensoriale e personalizzato di
un negozio tradizionale. In sostanza, i clienti risentono negativamente del distacco tra esperienza di
acquisto diretta in negozio ed esperienza di acquisto online. Gli attori del mondo retail fashion stanno
provando a colmare questo gap per mezzo dell’adozione di strategia di vendita omnicanale o lanciandosi
nel Metaverso, ma i risultati sono ancora lontani dalla piena fusione di esperienza online rispetto a quella
diretta in store.
McKinsey nel 2021 analizza gli scenari futuri del luxury retail tra strategie di &
quot
sopravvivenza&
quot
e nuove
tendenze e conclude affermando che ad arricchire il percorso d’acquisto sarà un mix di approcci che
coinvolgeranno nuove strategie e nuove tecnologie digitali, tra cui:
• il contatto diretto
• l’intelligenza artificiale
• i consigli dello staff
L’obiettivo di 1000LANDS è coniugare le necessità del commerciante con una customer experience
esclusiva per il cliente, che renda più rapido e fruibile il processo di acquisto online, andando ad
abbattere la barriera tra reale e virtuale, implementando tecnologie innovative e strategie omnicanale di
vendita. Tramite la piattaforma 1000LANDS il cliente potrà, da pc o smartphone, “entrare” nel negozio
fisico, “passeggiare” tra gli scaffali, “avvicinarsi” ai prodotti esposti (che tramite un tracking intelligente
verranno riconosciuti anche se vengono spostati), chiedere live informazioni a un addetto come se ci si
trovasse nel negozio o acquistare nell’e-shop senza attese o complicati passaggi. Ma 1000LANDS non è
solo questo: a corredo dei servizi a cliente e negoziante troviamo la possibilità di organizzare eventi in
live streaming (promozioni, sfilate, ecc.) e bandire aste live di capi luxury second hand o di rimanenze di
magazzino.
Quanto questo progetto sia innovativo e necessario al mercato, viene evidenziato anche da una ricerca di
Mastercard del 2021, secondo cui le principali tendenze per una esperienza di acquisto omnicanale
prevedono la dotazione e l’impiego di tecnologie digitali per il pagamento digitale, di un l’e-commerce con
informazioni dettagliate su tutti i prodotti della gamma, e soprattutto dell’assistenza diretta per l’acquisto
tramite contatto diretto con i clienti online, offrendo anche visite virtuali del negozio.
Impatto sociale, occupazionale, ambientale, presidio di antichi mestieri, promozione del made in
Italy (5.000 caratteri)
(Descrivere le modalità attraverso le quali l’iniziativa genera un eventuale impatto sociale, occupazionale, ambientale e/o presidio
di antichi mestieri e/o promozione del made in Italy)
Secondo le ricerche e gli studi presentati dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di
Milano, l’adozione di strategie di omnicanalità nel retail sta abilitando un profondo cambiamento anche nel
ruolo del personale in store. Nel 2021 il 62% dei retailer dichiara che la forza vendita non è più
unicamente dedicata alle operatività di negozio, ma svolge nuove mansioni per supportare le attività
online (preparazione degli ordini eCommerce in store, gestione delle operazioni di reso degli acquisti
online, …). E questa tendenza non potrà che aumentare. Ma attraverso il progetto 1000LANDS, il negozio
si arricchisce anche di tecnologie per personalizzare l’esperienza del cliente con soluzioni di live stream
shopping: è in questo modo che gli addetti in store tornano ad essere i protagonisti del buon fine delle
vendite. Non più inutili comparse in attesa degli ordini on line ma attori nel contatto diretto con i clienti
anche quando interagiscono da uno smartphone. Inevitabile, a questo punto – per gli store che vogliano
“restare al passo” – un ritorno alle assunzioni di personale di vendita dedicato.
Possiamo così interpretare le capacità dell’iniziativa di 1000LANDS di avere ricadute di tipo sociale molto
interessanti, sebbene apparentemente in secondo piano rispetto ad altri risultati in termini di applicazione
di tecnologie digitali. In realtà gli impatti sociali possono essere davvero molto significativi. Si pensi al
costante declino dei punti vendita fisici, localizzati sia all’interno di aree urbani (centri storici) oppure di
grandi magazzini e centri commerciali. La diffusione di soluzioni e-commerce e marketplace online ha
portato negli ultimi anni alla scomparsa di numerosi store fisici, che si sono trovati a chiudere le serrande
per via di un sempre più limitato flusso di clienti o della difficoltà a servirsi degli strumenti di
posizionamento sul web. A fare le spese delle recenti crisi, legate a doppio filo con la pandemia da Covid-
19, sono spesso i piccoli esercenti, schiacciati da limitazioni alla circolazione delle persone e da strategie dei
grandi marketplace che favoriscono le vendite online, diventati ormai un canale preferenziale per molti
italiani.
1000LANDS propone agli store della moda e del lusso soluzioni tecnologiche e servizi di semplice utilizzo,
flessibili e a basso costo, nonché visibilità e assistenza al cliente e massima libertà nella gestione dei propri
spazi, con cui abilitare la transizione digitale degli store fisici verso l’adozione di strategie omnicanale con
cui assicurare la loro sopravvivenza e prosperità, attraendo (di nuovo) quei consumatori e clienti che si
sono affidati al solo canale online. La proposta di 1000LANDS permetterebbe, quindi, di coniugare queste
piccole realtà commerciali con il mondo digitale delle vendite online, senza snaturarle dal loro contesto
di boutique di supporto e affiancamento al cliente, di consulenza sulle tendenze di moda, garantendo
loro l’accesso ed il contatto col pubblico dell’acquisto online all’interno di un contesto quale è lo store
fisico. Questa sinergia tra fisico e virtuale rappresenta l’ultima frontiera delle strategie di omnicanalità
che rappresentano ad oggi l’unica soluzione per la sopravvivenza di tutte quelle imprese del commercio
che popolano le città italiane e che ne rappresentano un valore inestimabile ma che, di fronte alle nuove
sfide del mercato globale, stanno faticando a proporre delle risposte concrete ed accattivanti per i clienti
finali e stanno soffocando di fronte al canale delle vendite online. Grazie a questi auspicati risultati, è lecito
pensare ad impatti positivi in termini di salvaguardia di professioni del commercio e di luoghi di
aggregazione che popolano i centri delle città italiane, ma che sempre più stanno subendo gli effetti
perduranti della crisi e delle nuove tendenze dei consumatori orientati ad acquisti facili, veloci, effettuati
direttamente dal proprio mobile o PC.
Per quanto riguarda l’AMBIENTE, è utile sottolineare l’importanza del mercato del second hand in
fortissima espansione: 1000LANDS offre servizi adeguati, come l’asta live, proprio a coloro che amano la
moda usata, facilitando sia l’acquisto che la vendita al giusto prezzo. Una ulteriore spinta al green
dell’economia circolare.