Eatalico.It

“La tecnologia blockchain […] rappresenta un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) al fine di costruire e aggiornare un database virtuale (la blockchain) pubblico (tutti possono vederlo) e decentralizzato (ogni partecipante ha una copia dei dati) le informazioni così raccolte sono considerate certe dalla comunità che condivide il processo. L’insieme delle regole informatiche (protocollo) e crittografiche genera la reciproca fiducia dei partecipanti nei dati conservati ed è potenzialmente in grado di sostituire quella assicurata da “pubblici registri” gestiti in maniera accentrata da un’“autorità” riconosciuta dal quadro regolamentare”. (fonte: Banca d’Italia. Link:https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/altri-atti-convegni/2016-tecnologia-blockchain/index.html) L’impiego della tecnologia blockchain fa fronte e offre una risposta convincente al problema della certificazione d’origine. Infatti, La filiera produttiva è – nella maggior parte dei casi – difficile da gestire e quasi impossibile da controllare nella totalità dei passaggi e delle fasi di lavorazione. La complessità della catena produttiva da un lato induce molti produttori a indulgere in adulterazioni e falsificazioni, dall’altro danneggia chi – in ogni caso – si ostina ad andare controcorrente sposando l’onestà e la cura delle materie prime, dei prodotti e il rispetto verso i consumatori. La normativa vigente affida il controllo alla responsabilità del produttore. Si tratta di una procedura ancora troppo soggettiva e, pertanto, manipolabile. È a questo livello che la tecnologia blockchain offre uno strumento oggettivo di controllo e “certificazione senza ente di controllo perché è la rete stessa a controllare le transazioni che avvengono all’interno della filiera” (fonte Informamuse). I produttori, quindi, inseriscono i dati relativi ai propri prodotti sulla piattaforma eatalico, che utilizza appunto la tecnologia blockchain, uno strumento informatico sicuro e affidabile. Le informazioni, infatti, una volta immesse dal produttore, sono inalterabili. Questo processo ha la funzione di appurare la reale origine italiana delle materie prime utilizzate nella lavorazione e nel confezionamento del prodotto. Ma questo non basta per ottenere una certificazione. Vi è, infatti, un secondo passaggio fondamentale: oltre all’origine, è necessario anche che ogni prodotto rispetti e garantisca alti standard qualitativi. Questa garanzia è possibile grazie al confronto con dei parametri qualitativi – contenuti all’interno di un disciplinare caricato sulla piattaforma – stabiliti su tre canoni di riferimento: merceologia, tecnologia e tossicologia. Se il singolo articolo supera il vaglio del disciplinare, allora la piattaforma genera una certificazione. La certificazione è generata sotto forma di Qr code, stampabile e apponibile sul prodotto. Pertanto, la certificazione eatalico assicura il consumatore finale circa l’origine e l’alta qualità del prodotto. E il consumatore come potrà essere certo di tutto ciò? Tramite una semplice app per smartphone, l’utente potrà scansionare il QR code (codice a barre) e controllare in prima persona tutte le informazioni sul prodotto, accertandosi che le materie prime, le varie fasi di lavorazione e il confezionamento abbiano avuto luogo esclusivamente in Italia e che siano stati rispettati gli alti standard qualitativi prestabiliti. Il consumatore, pertanto, non avrà più un ruolo passivo, vedendosi costretto ad accettare un marchio non garantito, ma potrà riacquistare fiducia e tornare finalmente a gustare, sentire e fare esperienza del più autentico made in Italy, con la garanzia di non essere truffato o raggirato. In conclusione, l’innovazione della piattaforma eatalico.it consiste nel connubio tra tecnologia e made in Italy: questo incontro promette una portata rivoluzionaria tanto per i produttori quanto per i consumatori, con indubbi vantaggi e grossi benefici.