Make In Italy

In un “mondo perfetto” lo strumento delle certificazioni non esisterebbe. Il doverle esibire a sostegno della veridicità è molto triste… L’esagerata cultura consumistica ha portato il mercato a doverle istituire. Sarebbe molto più semplice sanzionare in modo severo le aziende che tradiscono il mercato… e purtroppo la quasi totalità delle certificazioni è gestito da aziende private, truccate da pubbliche che hanno come solo scopo ultimo lo stesso delle aziende che tradiscono il mercato, FARE DANARO. Esistono alcune realtà nate per sostenere la necessità del certificare con piccoli compromessi da organizzazioni internazionali come quella delle normazioni che hanno costituito lo strumento ISO, peccato che si fermi alla forma e non alla sostanza come noi sosteniamo, questo servizio dà come beneficio primario un ottima scrematura di aziende che vogliono crescere. Nell’ambito dell’Unione Europea il legislatore ha avvertito questo “malessere” ed è intervenuto nel mondo delle certificazioni riqualificando l’Ecolabel, dando un impronta diretta, registrando i range di qualità, quindi non più solo formalità burocratica ma sostanza “pratica”, un altro passo verso il senso della regolamentazione R.E.A.C.H. Ricordiamoci che l’Unione Europea ha come scopo primario il bene comune e non il profitto come tutte le certificazioni private. In questo contesto per essere presenti sul mercato come latori seri di certificazione abbiamo optato per il massimo presente sul mercato, ovvero il nuovissimo strumento di Bilancio dell’Ecosostenibilità. Sarà ogni giorno una “gara” per migliorare le nostre performance.