Pyrogas Engineering

All’interno del settore del trattamento dei rifiuti, andiamo a delineare i nostri concorrenti diretti tra le aziende che propongono soluzioni impiantistiche basate su tecnologie di pirolisi o gassificazione in assenza di ossigeno. Possiamo raggruppare due principali tipologie di competitori diretti: aziende private di piccole dimensioni, ditte individuali che realizzano piccoli impianti per lo smaltimento di plastiche o biomasse e la produzione di olio di pirolisi o gas; aziende private di medie e grandi dimensioni che hanno ottenuto dei riconoscimenti per le loro tecnologie e sono più presenti sul mercato internazionale. Consideriamo i principali players della seconda categoria più competitiva: • Sierra Energy: azienda statunitense che sviluppa impianti di gassificazione in assenza di ossigeno. Le matrici in ingresso sono le medesime accoglibili nei nostri impianti di pirolisi multistadio, ha realizzato un progetto in collaborazione con US Army in California. • Pyrocore ltd: azienda britannica fondata nel 2018, che utilizza una tecnologia di pirolisi, testata in ambiente produttivo per oltre 5 anni. Sono in espansione, a giungo 2022 hanno annunciato che prenderanno parte a un importante progetto comunitario di trasformazione delle biomasse. • APChemi: azienda indiana fondata nel 2007, ad oggi ha realizzato 47 impianti di pirolisi per il trattamento delle plastiche. Verticale su questa tipologia di rifiuto, ha diverse partnership commerciali con multinazionali e società di consulenza ed accesso a finanziatori istituzionali. Ha una tecnologia brevettata per la produzione di olio da pirolisi dalle plastiche • BrightMark Energy: azienda statunitense del 2016, che utilizza la pirolisi nel classico dei modi, ossia per la conversione di plastica in olio di pirolisi. L’azienda propone anche soluzioni con digestori anaerobici per il trattamento dei rifiuti organici. Nonostante abbia già ottenuto diversi riconoscimenti su riviste di settore, non sono tuttavia disponibili notizie su fatturato o investimenti. Attualmente l’impianto faro da €250mln è fermo perché sono stati accusati di non dimostrare in maniera chiara le future emissioni di diossina. Con la nostra tecnologia di pirolisi non si produce diossina. • Charm Industrial ltd.: azienda statunitense nata nel 2018, che utilizza la pirolisi per il trattamento di biomasse e plastiche. Tuttavia, il loro modello di business non si basa sulla vendita impianti ma di subscription mensili in cambio di certificati di compensazione della CO2. Loro raccolgono il rifiuto e usano la pirolisi per trattarlo. • Reset srl.: azienda italiana nata nel 2015 che oggi conta 70 risorse e utilizza la pirolisi per lo smaltimento di plastiche e biomasse, containerizzando gli impianti in piccoli moduli, servendo una clientela che necessita di smaltire limitate quantità di rifiuti. Il nostro impianto di taglia maggiore è 5 volte il loro analogo. Vi sono inoltre diverse aziende nel mercato asiatico che dichiarano di utilizzare la pirolisi, principalmente applicata al trattamento delle plastiche, risulta però complesso risalire a informazioni attendibili. Infine, le multinazionali che si occupano di trattamento dei rifiuti di ogni tipologia con diverse tecnologie, tra cui Veolia, Enerkem, Klean Industries, Waste Management Inc. ed altri players internazionali stanno sviluppando le proprie soluzioni in-house studiando la tecnologia della pirolisi. La nostra tecnologia si differenzia per la versatilità dell’impianto per quantità e tipologia di matrice introducibile. Il confronto con altre metodologie di smaltimento dei rifiuti (termovalorizzazione, digestione anaerobica) è superfluo in quanto le voci di costo, impronta a terra ed emissioni di inquinanti nella nostra soluzione sono estremamente inferiori, non comparabili.